
Del Quarto Mondo, oltre al Madagascar, vi fanno parte altri trentanove Paesi, che hanno un reddito pro capite inferiore ai 200 dollari annui.
Questi Stati formano i “Paesi in via di sottosviluppo” (PVS) secondo una lista del DAC (Development Assistance Committee – Commissione dell’OCSE rivolta allo studio delle tematiche e problematiche relative allo sviluppo).
A voler sottolineare la responsabilità dei Paesi industrializzati verso i disastri e la situazione vigente in questi Paesi del Quarto Mondo, si usa il termine “Paesi impoveriti”: ricchi di risorse naturali, ma impoveriti dalle strategie economiche dei Paesi capitalisti; impoveriti dal nostro stile di vita.
Questo deve ricordarci che la violazione dei Diritti Umani, lo sfruttamento dei popoli, la povertà e la fame nel mondo, sono la parte ombra della nostra civiltà. Noi occidentali ci vergogniamo così tanto di sapere che un gran numero dei nostri simili muore a causa della mancanza di cibo, che copriamo questo scandalo col silenzio totale nella più grande indifferenza. Perché di questo problema – della povertà e della fame nel mondo – si parla troppo poco; e soprattutto non si parla mai delle sue cause, delle responsabilità di istituzioni pubbliche e private.
Dobbiamo prendere coscienza della reale situazione economica mondiale che divide il Mondo in due parti: in una si vive, nell’altra si muore, perché Dio non ci chiederà tanto “quali peccati” abbiamo commesso, ma di cosa ne è stato dei nostri fratelli:
Allora il Signore disse a Caino: «Dov’è Abele, tuo fratello?».
Egli rispose: «Non lo so. Sono forse il guardiano di mio fratello?».
Riprese: «Che hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo!”.
(Genesi 4, 9-10)
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